A passeggio per il centro storico di Saluzzo

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Da piazza Risorgimento, centro della città, si diramano via Martiri della Liberazione lungo il fianco meridionale della Cattedrale in direzione di Savigliano, via Bodoni in direzione di Manta, via Spielberg in direzione di Cuneo e corso Italia in direzione di Revello. All’incrocio con via Martiri da notare l’edificio detto casa del Gallo, sotto i cui portici ha sede l’Ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica (IAT). Nell’imponente edificio porticato d’angolo è situata la porta “Santa Maria” dal frontone ricco di stucchi con simboli di trofei, armi e stemma sabaudo. Nella prima cupola dell’arco un affresco devozionale rappresenta la Vergine con il Bambino tra i santi Chiaffredo, Costanzo, Sebastiano e Rocco. Ai lati del passaggio, sotto i portici, si segnalano due botteghe storiche.Sulla destra vi è la Cattedrale, da cui ha inizio corso Italia, la via principale della città; dopo un breve tratto sotto i portici si arriva a porta Vacca. Passando sotto la porta inizia l’itinerario di salita al borgo antico per la via del Palazzo di Città: oltre il cinema Politeama, dall’incrocio si dipartono a destra via Rifreddo, a sinistra via San Nicola; quest’ultima sfocia nella piazzetta San Nicola, di fronte alla chiesa di San Giovanni Battista Decollato. Sulla stessa piazza prospetta anche la chiesa di San Nicola. Ritornati in via del Palazzo di Città, si inizia la salita e, svoltando a destra, si arriva sulla piazzetta degli Alpini. Sulla piazza affacciano l’ex chiesa di Sant’Ignazio e il palazzo del Municipio, già Collegio dei Gesuiti. Di fronte al Municipio inizia via Griselda: sulla prima casa, a destra, un dipinto devozionale della Deposizione in elegante cornice neogotica. Si segua per un tratto via Della Chiesa, uno dei pochi punti idonei per osservare l’esterno dell’abside della chiesa di San Giovanni. Al n. 13 è il palazzo Radicati di Passerano (ora sede del Liceo Classico “Giovanni Battista Bodoni”), di impianto cinquecentesco. Al n. 15 si trovava l’antico ospedale d’impianto cinquecentesco con ampi loggiati interni. Si conservano sul fronte della via frammenti di cornice marcapiano e un affresco raffigurante l’Adorazione del Bambino tra la Vergine, sant’Antonio abate e san Domenico. Sopra la cornice compare lo scudo dei Saluzzo. Ora vi ha sede l’Istituto Tecnico “Carlo Denina”. Di fronte è la chiesa della Confraternita del Gonfalone (Croce Bianca) dalla facciata di ispirazione classicheggiante, eretta nel 1756. Ritornando in via Griselda, si possono osservare alcuni palazzi storici con ricchi portali. Proseguendo si arriva allo slargo chiamato Belvedere, su cui affaccia un palazzo settecentesco che conserva una bella decorazione a “marmorino”. Da qui si ha una estesa vista sulle Alpi e la pianura del Po con la Rocca di Cavour, fino alle colline di Rivoli e di Torino. All’incrocio di via Griselda con via San Bernardo si trovava la porta Gaifera, così chiamata dall’omonima famiglia saluzzese. Sulla via San Bernardo, con il caratteristico acciottolato, affacciano due bei palazzi di impianto quattro-cinquecentesco, su cui resta qualche frammento della decorazione tardo-gotica. Sulla piazzetta San Bernardo, da cui si gode una magnifica vista del Monviso, prospetta la facciata della chiesa omonima. La passeggiata prosegue su via San Giovanni, dove al n. 1 vi è il palazzo Saluzzo di Monterosso, di struttura quattro-cinquecentesca, riplasmata nel Settecento, che ospita l’Istituto Statale d’Arte “Amleto Bertoni”. Tra via San Giovanni e via Santa Chiara è inserito con stupendo effetto scenografico il palazzo dei marchesi Del Carretto, già dei Saluzzo di Paesana, trasformato all’esterno nei primi anni del 1700. In via San Giovanni si trovano i monumenti più significativi della Saluzzo medievale: Casa Cavassa e la chiesa di San Giovanni, mentre la via Santa Chiara, nel sito dell’antico monastero delle Clarisse insediato nel 1542, è da consigliare come suggestiva passeggiata tra i muretti di cinta ancora con i cocci aguzzi di bottiglia sulla sommità, da cui affiorano torri, guglie e tetti tra le fronde degli alberi di giardini, orti e vigne. A questo punto del percorso ci si può recare al Museo Civico Casa Cavassa; proseguendo in via San Giovanni, si entra nel borgo superiore di Mezzo. Si notino a destra i nobili palazzi, già dell’Istituto delle Orsoline, che inglobano nel muro perimetrale resti di porticati di edifici medievali. Si giunge quindi alla piazzetta San Giovanni, dominata dall’imponente mole della torre civica. Sulla piazza prospetta la chiesa di San Giovanni, di notevole interesse. Terminata la visita alla chiesa ci si può recare alla torre civica e salire fino alla loggetta, da cui il panorama spazia sui tetti e sulle intricate viuzze del centro storico, sulla collina, fino alla pianura e alle Alpi in lontananza. Scendendo dalla torre ci si trova sulla Salita al Castello, l’antica platea castri, centro commerciale del borgo trecentesco, con la bottega e il portico prospicienti la piazza e l’abitazione ai piani superiori. I palazzi che prospettano sulla Salita presentano linee architettoniche gotiche, riconoscibili nei porticati a pianterreno, poi tamponati nel Settecento; su questi vennero aggiunti tipici elementi rinascimentali come i loggiati all’ultimo piano o le decorazioni affrescate sulla facciata. La salita termina sulla piazza dominata dall’imponente mole del castello marchionale, detto dai saluzzesi “la Castiglia”. Di fronte alla torre circolare nel 1763 venne sistemata la fontana della Drancia. Dalla piazza Castello si scende per via Valoria Inferiore, antica strada in forte pendenza, che segue il tracciato fortificato. Si prosegue per via Valoria, su cui sboccano i ripidi collegamenti di Salita Malacarne e Salita alle Carceri con Salita al Castello, asse centrale del borgo superiore. Sulla via affacciano i giardini terrazzati dei palazzi patrizi. Si arriva a una caratteristica piazzetta, detta dei Mondagli dal nome di una famiglia saluzzese: qui si trova la casa natale di Silvio Pellico, acquistata dal Comune e restaurata. La piazzetta costituisce un incrocio di percorsi che scendono nel borgo inferiore di Valoria, comprendente le due principali contrade della Carrera e della Maghelona. La via Alessandro Volta, detta dei portici scuri, era l’antica “contrada Carrera”, strutturata come vera via commerciale coperta, con portici bassi formati da arcate su robusti pilastri. L’edificio di sinistra, alla fine della contrada, è l’antico palazzo vescovile restaurato, quasi dalle fondamenta, dal vescovo Giovanni Maria Tapparelli (1568-1581) nel 1575. Via Volta sfocia nella piazzetta Santa Maria, che comunica con piazza Risorgimento attraverso la porta Santa Maria.

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