Antonio Pizzolante Haiku o la forma del vuoto

15,00

Committente: Università degli Studi dell’Insubria – Varese
Ideazione della mostra: Andrea Spiriti e Massimiliano Ferrario
Coordinamento: Massimiliano Ferrario
Testi: Laura Facchin, Massimiliano Ferrario, Andrea Spiriti

96 pagine
formato 15×21 cm, dorso 0,8 cm
copertina morbida
lingua: italiano

Disponibile dal 25/05/2023

© 2023 Editris duemila snc, Torino
ISBN-9788889853733

Categoria:
Descrizione

Nell’anno topico del proprio venticinquesimo di fondazione, l’Università degli Studi dell’Insubria accetta una duplice sfida: quella di riprendere, dopo la crisi pandemica, il cammino delle mostre nella sede del Rettorato di via Ravasi, a Varese; e quella di occuparsi di un artista vivente e, dunque, in vitale evoluzione concettuale e formale, quale Antonio Pizzolante.
Si tratta di una personalità complessa, di radici mediterranee, ma di forte contatto con l’estremo Oriente, in specie col Giappone: e già questo depone a favore del respiro internazionale che sempre più l’Ateneo vuole assumere in un mondo che, come si direbbe da quelle parti, è sempre più “stretto”. Poi è un artista che produce installazioni: il che da un lato ci lusinga, perché pensa ai suoi lavori in funzione del dialogo con gli spazi universitari, dall’altro pone difficili sfide logistiche alla nostra sede, sì monumentale ma non pensata per mostre. E qui apro una parentesi: dopo la codificazione dell’esistente nel libro Il Rettorato dell’Università degli Studi dell’Insubria. Storia, architettura e arte, che ho avuto l’onore di donare al Presidente della Repubblica, stiamo riorganizzando le collezioni d’arte, sia per dare loro un riconoscimento formale (regionale e nazionale), sia per collocarle, ultimato il restauro del sito, nella basilica razionalista che è giusto vanto d’Ateneo.
Poi Pizzolante è un artista per lo più aniconico, quindi di approccio non elementare: è impattante, ma va spiegato e questo implica la vocazione didattica e didascalica che è propria dell’Università. Andrea Spiriti, Laura Facchin e Massimiliano Ferrario ci hanno restituito un tema complesso e affascinante che, ne sono certo, sarà parte significativa del nostro venticinquennale e contribuirà, in ottica di Terza Missione e Public Engagement, a quel nesso vitale fra l’Ateneo e la città al quale ho sempre creduto.
Prof. Angelo Tagliabue Magnifico Rettore

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